CSP Telemedicine è assolutamente favorevole all’utilizzo dei vaccini, e ne promuove l’utilizzo.
Essi rappresentano un traguardo importante raggiunto dalla Scienza a favore dell’Umanità, e possono aiutare a “mettere all’angolo” questa devastante pandemia, favorendo il ritorno di tutti noi alla vita normale.
Come premessa, generalmente chi si sottopone a vaccinazione non soffre di alcun effetto collaterale.
Gli effetti collaterali, nei rari casi in cui si presentano con i normali vaccini (ad esempio anti influenzali), possono essere:
- ravvicinati nel tempo (secondi o minuti dopo la vaccinazione)
- tardivi (da qualche ora dalla vaccinazione)
I vaccini contro Sars-COV 2 (COVID 19) in realtà sono stati sviluppati da diverse Case Farmaceutiche in tempi molto più rapidi che di norma, soprattutto per la fase II e III.
Anche le metodiche utilizzate dalle diverse Pharma sono assai diverse tra loro: alcune per produrre il vaccino hanno utilizzato l’mRNA, altre il virus inattivato, altre ancora parti di gene del patogeno.
Sono una sessantina i vaccini che sono stati allestiti contro SARS COV2. Sedici di questi sono pronti all’uso di massa.
Quello che sappiamo dai comunicati ufficiali delle Pharma, ed in parte dai media, è che alcuni di questi vaccini possono rimanere stoccati a temperatura ambiente, altri richiedono temperature di stoccaggio prossime allo zero, altri temperature non comuni e non banali (-70 gradi centigradi).
Ad oggi, tuttavia, conosciamo assai poco sui possibili effetti collaterali determinati dalle varie tipologie di vaccino che verranno impiegate, e soprattutto sulle possibili reazioni allergiche a cui i Pazienti potranno andare incontro quando a breve si inizierà la campagna vaccinale di massa.
E’ possibile ipotizzare che le reazioni allergiche, gli effetti collaterali, le intolleranze, saranno diverse per tipo di vaccino impiegato.
Il piano vaccinale dovrebbe dunque richiedere prudenza, intelligenza pratica, e visione, soprattutto per proteggere le persone anziane, fragili, affette da patologie croniche e/o pluri co-morbidità.
Altro capitolo, non meno importante, è relativo alla effettiva efficacia immunitaria del vaccino, riferita variabile dal 60% al 95%, ed alla durata nel tempo della protezione vaccinale; già oggi, quindi, possiamo ipotizzare la necessità di dover sottoporre la popolazione a più richiami nel tempo per garantire un ritorno alla vita normale.
Ignoto il destino dei soggetti in cui non si otterrà la desiderata immunità vaccinale, ed ignota al momento è l’efficacia dei vaccini nei confronti delle mutazioni del Sars-COV2 (COVID 19) di cui si ha sempre più spesso notizia.
A maggior ragione questa pandemia richiede e richiederà di essere affrontata con maggior rigore scientifico ed analitico rispetto a quanto si sia fatto, per certi versi in modo davvero sorprendentemente fallace, fino ad ora.
E’ – ancora – facile ipotizzare fin da subito che la disponibilità di tanti (troppi) tipi e varietà di vaccini disponibili creerà non poche problematiche di gestione pratica, di valutazione clinica dell’efficacia, e rischierà facilmente di creare confusione, allarmismo, e dubbi nella popolazione.
Effetti ravvicinati nel tempo
In alcuni e pochi casi, dopo una vaccinazione, si può avvertire una sensazione di malessere generale.
In casi ancora più rari si può avere un malore, od avvertire vertigini, spesso su base emotiva.
Molto raramente, generalmente in soggetti atopici, il Paziente può avere una reazione allergica; essa tipicamente occorre secondi o minuti dopo l’iniezione con il vaccino.
Questo è il motivo per cui si consiglia ai Pazienti di rimanere una decina di minuti in sala d’attesa, dopo essere stati sottoposti a vaccinazione, proprio per consentire al Personale sanitario di valutare visivamente lo stato di salute dei vaccinati, e di intervenire prontamente nel caso in cui sia necessario.
Per questo motivo i centri vaccinali anti SARS COV2 (COVID 19) non dovrebbero essere istituiti in luoghi diversi da Ospedali o Centri Medici attrezzati ed addestrati ad affrontare le emergenze cliniche che possono manifestarsi. D’altro canto, è notizia proprio di questi giorni, con l’inizio delle vaccinazioni di massa in Paesi stranieri, di alcuni episodi di reazioni avverse di tipo allergico – alcune anche importanti – determinate dalla somministrazione del vaccino per COVID 19.
Attualmente è stato consigliato ai soggetti allergici, o che hanno già avuto in passato reazioni anafilattoidi nei confronti di alimenti, farmaci, ambientali, di attendere che venga sottoposta a vaccinazione una moltitudine di soggetti, consentendo così alle Autorità sanitarie di implementare le informazioni che le Case farmaceutiche hanno fornito fino ad oggi, in quella che è stata a tutti gli effetti una corsa davvero accelerata rispetto alle tempistiche richieste dalla consuetudine.
Effetti tardivi.
Alcuni Pazienti, verosimilmente in misura variabile a seconda del tipo di vaccino utilizzato, dell’età, e/o presenza di co-morbidità, potranno sviluppare effetti collaterali generalmente di scarsa entità, quali febbre (talora però importante), malessere generale, difficoltà respiratoria, spossatezza, ipotensione ortostatica a partire da 6-8 ore dalla vaccinazione.
Questi sintomi verosimilmente scompariranno in breve tempo, ma in alcuni casi si dovrà attivare una gestione clinica al domicilio del soggetto vaccinato con sintomatologia post vaccinale. Questa gestione sarà resa possibile solo con l’utilizzo di Soluzioni avanzate ed integrate di telemedicina, certificate secondo la direttiva 93/42/EEC, validate clinicamente, facili da usare, pronte all’uso di massa.
Per tutti i motivi sopra descritti, CSP Telemedicine auspica – soprattutto nelle fasi iniziali della vaccinazione di massa, un monitoraggio remoto al domicilio in telemedicina.
CSP Telemedicine ritiene infatti che un monitoraggio in telemetria, con parametri vitali monitorabili in tempo reale come garantito dalla Soluzione VitalConnect, connessa a Centrale Operativa 24/7 (che può contattare direttamente il Paziente, od essere contattata direttamente dal paziente), possa consentire alle Autorità sanitarie di affrontare il piano di copertura vaccinale con maggior serenità, soprattutto nei confronti delle persone anziane, fragili, disabili, che dovrebbero peraltro essere – come annunciato – proprio tra i primi ad essere vaccinati.
Questo consentirebbe, inoltre, di raccogliere dati ed informazioni importantissime per valutare il livello di tollerabilità nei confronti del TIPO DI VACCINO utilizzato da parte della popolazione (e per sesso, età, co-morbidità), garantendo una migliore pianificazione della campagna vaccinale stessa ed un controllo post vaccinale nei casi di effetti collaterali tardivi, con validata e valida continuità delle cure al domicilio.
L’architettura di Sistema e le avvertenze generali sono le medesime previste per gli altri use cases.
IP Dott. Marcello Ruspi
Responsabile area clinica e programmi sanitari
CSP Telemedicine
Milano, 9 Dicembre 2020